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Castello Maniace

€8
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Panoramica

Castello Maniace precisamente fu costruito tra il 1232 e il 1240
Il periodo svevo è rappresentato, a Siracusa, dal Castello Maniace. Costruito sulla punta estrema dall’isola di Ortigia dall’imperatore Federico II di Svevia intorno al 1200, il castello doveva apparire come imprendibile e minaccioso ai nemici che arrivavano dal mare, o particolarmente desiderabile ai soldati di ritorno dalle Crociate. Oggi una passeggiata fra le torri e sui bastioni offre un’incredibile vista a quasi 360 gradi sul mare intorno alla città. L’edificio, a pianta quadrata, è chiuso da un poderoso muro perimetrale con quattro torri cilindriche agli angoli. Il nome risale al generale bizantino Giorgio Maniace, che nel 1038 riconquistò la città agli Arabi. Principe e Vicario dell’Imperatore di Costantinopoli, discendente dalla famiglia Imperiale di Bisanzio, i cui discendenti si imparentarono con la casa reale d’Altavilla, dalla quale discende anche Federico II di Svevia, essendo figlio dell’Imperatrice Costanza d’Altavilla. Secondo il Fazello, fu nell’occasione dell’edificazione di una fortezza, detta dal popolo “Torre Maniace”, che offrì in dono due arieti bronzei di fattura ellenistica, portati seco da Costantinopoli, che vennero posti a decorazione dell’entrata della fortificazione.
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Nel 1704 un fulmine colpì il Castello Maniace, uccidendo i soldati spagnoli al suo interno e provocando alla struttura gravissimi danni

Alla fine del  sedicesimo secolo, il castello Maniace era divenuto il punto nodale della cinta muraria di Ortigia, ma una notte di dicembre del 1704, durante un fortissimo temporale, un fulmine andò a scagliarsi contro la più forte base difensiva siracusana, facendo saltare in aria la sua polveriera, distruggendone le torri di avvistamento, facendone crollare un intero piano e uccidendo 33 di quei soldati spagnoli che, come di consuetudine, lo presidiavano anche in notturna.
Ciò rappresentò una rovina enorme per il castello, il suo danno più grave fin dalla nascita. Il fulmine lo aveva lasciato mezzo diroccato, con tutto ciò che questo comportava per una città bellica come Siracusa, la quale non poteva permettersi di mostrare alcun lato indifeso al nemico, specialmente in anni di guerra. Non era la prima volta che la città doveva fare i conti anche con le folgori del cielo, nel Cinquecento il suo altissimo campanile, che serviva anche quello per dare l’allarme di nemici in vista, venne distrutto da un fulmine, e crollò due volte a causa dei terremoti, non lo ricostruirono più dopo il sisma del 1693, ma nel 1704 l’evento dovette fare impressione a tal punto che in quello stesso anno venne composto un dialogo solenne, intitolato Siracusa difesa
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   Orari di apertura                                       Dove siamo

7 giorni su 7 dalle 8:30 – 19:30                                             Via Castello Maniace 51   96100 – Ortigia (SR)

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